CINEMA TREVI - ARCHIVIO NAZIONALE -PROGRAMMA GENNAIO 2007

  

3-23 gennaio Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini

24 gennaio (In)visibile italiano: Dopo Rossellini, prima di Blob...
                   Homo sapiens di Fiorella Mariani

25-27 gennaio Il mio nome è Tonino Valerii

28-31 gennaio Robert Altman, l'ultimo ribelle

31 gennaio Scrivere per il cinema: Alessandro Bencivenni

3-23 gennaio

Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini

Seconda parte della retrospettiva Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini, curata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, in collaborazione con Rai Teche. L’opera di Rossellini è presentata nella sua interezza, dai film cinematografici ai lavori realizzati per la televisione, accompagnata da una selezione di alcuni dei più significativi documentari girati su di lui, a cominciare da Roberto Rossellini. Appunti biografici, diretto nel lontano 1964 da Giulio Macchi (del quale è presentata un’inedita intervista in cui egli rievoca il suo rapporto con Rossellini). Per sottolineare, poi, l’influenza che il regista ha avuto sui giovani registi italiani la rassegna presenta alcuni saggi realizzati al Centro Sperimentale di Cinematografia nel periodo della sua presidenza, che riflettono l’indirizzo impresso all’attività didattica e testimoniano il fermento culturale del periodo a cavallo fra gli anni ’60 e ’70. Il periodo in cui il regista perseguiva i propri ideali facendo opera di divulgazione del sapere attraverso il mezzo televisivo. Chiude, infine, la retrospettiva un piccolo gioco cinefilo con la proposta di cinque film amati da Rossellini e scelti da suo figlio Renzo.
Si ringraziano per la collaborazione: Barbara Scaramucci, Sandra Eichberg e Viviana Nardomarino (Rai Teche), Paola Ruggiero (Cinecittà Holding), Jon Wengström (Cinemateket - Svenska Filminstitutet), Angelo Draicchio e Cristina D’Osualdo (Ripley’s Film), Maurizio Tedesco (Baires Produzioni), Alessandro Raja e Mathieu Boucher (Celluloid Dreams), Francesca Zanza (Vivo Film), Adriano Aprà, Claudio Bondì, Beppe Cino, Enrico Ghezzi, Ciro Giorgini, Giulio Macchi, Fiorella Mariani, Stefano Roncoroni, Alessandro Rossellini, Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Cristina Torelli.

seconda parte
mercoledì 3
ore 17.00
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
1ª-2ª puntata
Regia: Renzo Rossellini jr.; ideazione e sceneggiatura: Roberto Rossellini; interpreti: Salvatore Billa, Alberto Dell’Acqua, Massimo Sarchielli, Pino Caruso, Sandro Dori, Valentino Macchi; origine: Italia/Francia/Romania; durata: 113’
La storia della civiltà, dalle origini ai giorni nostri, dalla scoperta del fuoco alla conquista del cosmo: una grande enciclopedia dell’uomo e delle sue idee, senza i limiti temporali imposti dal cinema, inseguendo l’utopia della conoscenza. I primi sei episodi furono trasmessi nell’estate del 1970, gli altri sei a distanza di un anno.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 19.00
Roma per Rossellini (2005)
Regia: Ciro Giorgini; montaggio: Danilo Cittadino; fonico: Romeo Piedimonte; origine: Italia; durata: 14’
Roberto Rossellini e Roma. Un legame indissolubile. Attraverso le immagini di Roma città aperta, Dov’è la libertà, Era notte a Roma, Europa ’51, Anno uno, Ciro Giorgini dimostra che «la scelta dei set romani probabilmente non è stata mai casuale. Rossellini non usa la metamorfosi del cinema per simulare altro, per trasformare le città in un grande trasparente alle spalle dei suoi attori. Roma è lì e le sue strade chiamate per nome sono insieme il personaggio e il suo insostituibile interprete».
ingresso gratuito

a seguire
Roma senza Rossellini (2006)
Regia: Ciro Giorgini; origine: Italia; durata: 17’
Provocazione delle provocazioni: può esistere nell’immaginario collettivo una Roma senza Rossellini? Giorgini risponde mostrandoci una successione d’immagini di altri film (Terza liceo, Accattone, Mamma Roma, Caro diario...), alternando luoghi romani di allora con quelli di oggi. Quando, verso la fine, appare Rossellini con alcune sequenze di alcuni suoi film (Europa ’51, Vanina Vanini) la risposta è semplicemente e faziosamente una e una sola: no, non può esistere una Roma senza Rossellini.
ingresso gratuito

a seguire
Rossellini visto da (2006)
Regia: Ciro Giorgini; origine: Italia; durata: 50’
Roberto Rossellini è probabilmente il regista al quale sono stati dedicati più documentari. Nella perfetta logica geniale di Blob e Fuori Orario, Ciro Giorgini ricostruisce la figura di Rossellini attraverso l’enorme mole di materiale di repertorio su di lui. Ciò che ne esce è “il meglio” di Rossellini e una dimostrazione vitale che di Rossellini si continuerà sempre a parlare e a filmare... fino all’ultimo fotogramma.
ingresso gratuito

ore 20.45
Viva l’Italia (1961, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Antonio Petrucci, Luigi Chiarini, Sergio Amidei, Carlo Alianello; sceneggiatura: Antonello Trombadori, R. Rossellini, A. Petrucci, Diego Fabbri, S. Amidei; origine: Italia/Francia; interpreti: Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi, Giovanna Ralli; durata: 128’
La spedizione dei Mille rievocata a cento anni di distanza. «Pur con alti e bassi di stile e di tono, nonostante i compromessi storici-ideologici di sceneggiatura, il film raggiunge i suoi scopi: togliere l’epopea garibaldina dal mito e dall’oleografia [...] e dare alla rievocazione storica la spoglia concretezza di una cronaca» (Morandini).

giovedì 4
ore 17.00
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
3ª-4ª puntata
durata: 103’
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 19.00
La macchina ammazzacattivi (1952)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Eduardo De Filippo, Fabrizio Sarazani; sceneggiatura: Sergio Amidei, R. Rossellini, Franco Brusati, Liana Ferri, Giancarlo Vigorelli; interpreti: Gigi Pisano, Marilyn Buferd, William Tubbs, Helen Tubbs; origine: Italia; durata: 83’
Celestino scopre che la sua macchina fotografica elimina gli uomini malvagi. Ma si rende ben presto conto che tutto ciò è frutto di uno stratagemma del diavolo. «Girato a Maiori (Salerno) nel ’48, tra difficoltà e interruzioni (uscì soltanto quattro anni dopo), difficilmente catalogabile, in bilico tra tragico e grottesco, serio e faceto, frammentario eppur coerente, fu il tentativo di Roberto Rossellini di avvicinarsi alla commedia dell’arte. La visione neorealistica si carica di elementi fantastici e surreali» (Morandini).
copia proveniente da Cinecittà Holding

ore 20.30
L’amore (1948)
Regia: Roberto Rossellini; 1° ep.: Una voce umana; soggetto: dall’atto unico La voix humaine di Jean Cocteau; sceneggiatura: R. Rossellini; interprete: A. Magnani; 2° ep.: Il miracolo; soggetto: Federico Fellini da un racconto di Ramon Del Valle-Inclan; sceneggiatura: Tullio Pinelli, R. Rossellini; interpreti: A. Magnani, F. Fellini; origine: Italia; durata: 78’; sott. francese
Un film al servizio del talento di Anna Magnani, in due atti. Nel primo si produce in un’interminabile telefonata con l’amante che l’ha abbandonata; nel secondo è una povera contadina che si fa mettere incinta da uno sconosciuto, nel quale crede di riconoscere San Giuseppe. Inevitabile Nastro d’argento per la migliore interpretazione femminile: Pietro Bianchi parlò addirittura di «eccesso di bravura».
copia proveniente da Cinecittà Holding

a seguire
Colonna sonora. Viaggio attraverso la musica del cinema italiano (1966)
durata: 60’ circa
Terza puntata del programma televisivo Colonna sonora, in onda sul secondo canale Rai il 12 giugno 1966, dedicata alla musica dei film neorealisti. Per l’occasione il regista Glauco Pellegrini, autore del programma (con la consulenza musicale di Guido M. Gatti), mostra sequenze di Viaggio in Italia, dell’episodio Il miracolo del film L’amore e di Germania anno zero, nei quali la musica è stata composta dal fratello di Rossellini, Renzo. Segue un’intervista ai due fratelli. Nel programma, presentato da Giulietta Masina, si parla anche delle musiche di Riso amaro, Cronaca familiare, Ombre sul Canal Grande, Cronaca di un amore e Le amiche.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

venerdì 5
ore 17.00
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
5ª-6ª puntata
durata: 99’
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 19.00
La macchina ammazzacattivi (replica)
copia proveniente da Cinecittà Holding

ore 20.45
L’amore (replica)
copia proveniente da Cinecittà Holding

sabato 6
ore 16.30
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
7ª-8ª puntata
durata: 109’
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 18.30
Roma città aperta (1945, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei, Alberto Consiglio [non accreditato]; sceneggiatura: S. Amidei, Federico Fellini e non accreditati: R. Rossellini, Carlo Celeste Negarville; interpreti: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Vito Annichiarico, Nando Bruno; origine: Italia; durata: 104’
Roma città aperta «è la prima testimonianza poetica della Resistenza italiana, è il quadro vivo di una situazione che vide divenire “gli uomini della strada”, le donne, i ragazzi, i veri protagonisti della nuova storia civile del paese. Un prete e un comunista lottano per la stessa causa. Dietro di loro si muove un quartiere popolare di Roma, coi suoi casoni squallidi, i cortili in cui la storia di ognuno è la storia di tutti, e dove le sofferenze e le speranze sono comuni. La forza di Roma città aperta è in questa molteplicità di elementi umani coagulati in un’unità superiore» (Lizzani). Gran Premio (ex aequo) al Festival di Cannes (1946).
Edizione restaurata nel 2006 dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma; restauro effettuato interamente in digitale a Cinecittà Digital.

a seguire

Roma città aperta a 50 anni (1995)

Regia: Stefano Roncoroni; origine: Italia; durata: 43’

Documentario realizzato in occasione della mostra al Palazzo delle Esposizioni “Roma sotto le stelle”, nel cinquantenario di Roma città aperta, per far rivivere, partendo dagli oggetti esposti, l’atmosfera in cui fu girato il film. Un viaggio nella storia di un film che ha fatto la Storia.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 21.00
My dad is 100 years old (2005)
Regia: Guy Maddin; soggetto e sceneggiatura: Isabella Rossellini; interprete: Isabella Rossellini; origine: Canada; durata: 16’
«Mio padre avrebbe avuto 100 anni se non fosse morto il 3 giugno del 1977, in fretta come se viaggiasse su una Ferrari. È il film dei 29 anni dalla morte di mio padre, non un documentario, ma il frutto della mia esperienza e del modo in cui io ho compreso la lezione dei grandi del cinema. È un film della mia testa». Sono parole di Isabella Rossellini che raccontano il suo omaggio alla grande arte del padre. Film dissacrante, osteggiato dai benpensanti (il regista è ritratto come una grossa pancia, la figlia interpreta tutti i ruoli).
copia proveniente da Celluloid Dreams

a seguire
Kort möte med familjen Rossellini (1953)
Regia: Gert Engström; durata: 5’; v.o.

Breve documentario uscito nelle sale svedesi nel 1953 come corto di accompagnamento del film Marianne di Egil Holmsen e presentato nella copia stampata nel 2004 dalla Cinemateket - Svenska Filminstitutet, partendo da un interpositivo sonoro 35mm conservato negli archivi della televisione svedese.

Girato durante le riprese di Viaggio in Italia mostra scene di vita familiare a Capri e Rossellini che dà istruzioni agli attori in un ristorante di Napoli.
copia proveniente da Cinemateket - Svenska Filminstitutet

a seguire
Med Ingrid Bergman pa Berns (1953)
Regia: Sandrew Ateljéerna; durata: 6’; v.o.
Una folla di quindicimila persone attende fuori dal ristorante Berns di Stoccolma l’arrivo di Rossellini e della Bergman, mentre mille fortunati sono ammessi al ricevimento in occasione del conferimento di un importante premio all’attrice. L’attesa è vissuta con grande emozioni, arrivano numerose celebrità, il tempo passa... Un documentario sul rilievo che la figura della Bergman ha avuto in Svezia, soprattutto fra le donne, e sull’accoglienza riservata a Rossellini.
copia proveniente da Cinemateket - Svenska Filminstitutet

a seguire
Paisà (1946, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei, Federico Fellini, Marcello Pagliero, Victor Alfred Haynes, R. Rossellini; sceneggiatura: S. Amidei, F. Fellini, R. Rossellini; interpreti: Carmela Sazio, Dots M. Johnson, Maria Michi, Giulietta Masina; origine: Italia; durata: 134’
«Uno dei vertici del neorealismo italiano che porta a un grado di incandescenza espressiva e di autenticità la materia della cronaca. È un potente affresco collettivo che ha le sue punte alte nell’episodio fiorentino e soprattutto in quello finale. Girato con attori non professionisti. Alla sceneggiatura contribuì Federico Fellini. 3 Nastri d’argento (musiche, film e Regia). Nel 1998, a cura di Adriano Aprà, è stata approntata un’edizione di 134 minuti, più vicina a quella originale, scorciata dallo stesso Rossellini» (Morandini).

domenica 7
ore 16.30
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
9ª-10ª puntata
durata: 106’
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 18.30
My dad is 100 years old (replica)
copia proveniente da Celluloid Dreams

a seguire
Kort möte med familjen Rossellini (replica)
copia proveniente da Cinemateket - Svenska Filminstitutet

a seguire
Med Ingrid Bergman pa Berns (replica)
copia proveniente da Cinemateket - Svenska Filminstitutet

a seguire
Ingrid in Italia (1982)
Regia: Fiorella Mariani; origine: Italia; durata: 24’
Documentario realizzato dalla nipote di Rossellini, Fiorella Mariani, che pesca nell’album di ricordi familiari preziosi filmini girati da Ingrid Bergman sul set di Stromboli e immagini, ancor più private, di un compleanno dell’attrice (con un inedito Alberto Sordi e altri divi presenti). E attraverso il materiale di repertorio ripercorre il viaggio in Italia della Bergman e i riflessi che esso ha lasciato, a distanza di anni, sui volti e sui luoghi attraversati dalla sua presenza.

ore 19.30
Germania anno zero (1948)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini; collaborazione alla sceneggiatura: Max Coplet, Sergio Amidei; interpreti: Edmund Meschke, Ernest Pittschau, Ingetraud Hinze, Franz Grüger; origine: Italia; durata: 74’
Germania anno zero «ha innanzi tutto un grande merito: quello di far conoscere a tutto il mondo, attraverso il grido straziante e sincero di un autentico poeta, il duro destino e la realtà di un paese, il calvario materiale e spirituale dei suoi abitanti [...]. Non c’è spiraglio di luce nel film [...]. Nessuna concessione, dunque, allo spettacolo, inteso nella sua forma più immediata, e, giudicato da questo punto di vista, il risultato appare davvero notevole, giacché il regista ha dimostrato di convogliare a sé tutti gli elementi costitutivi del film, dal soggetto all’organizzazione tecnica fino al montaggio, con un’abilità e una sagacia che trovano forse riscontro in pochissimi altri creatori d’immagini» (Mida).
copia proveniente da Cinecittà Holding

ore 21.00
Era notte a Roma (1960, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei; sceneggiatura: R. Rossellini, Brunello Rondi, Diego Fabbri, Sergio Amidei; interpreti: Leo Genn, Sergej Bondarcuk, Peter Baldwin, Giovanni Ralli; origine: Italia-Francia; durata: 157’
Dopo l’8 settembre 1943, tre prigionieri di guerra evadono da un campo di concentramento e trovano rifugio a Roma nella casa di una ragazza che vive di borsa nera. Rossellini scopre il pancinor, un espediente tecnico che gli consente lunghe riprese senza stacco, in modo da limitare al massimo il montaggio: inizia il viaggio rosselliniano oltre le frontiere del cinema. Premio speciale della Giuria al Festival di Karlovy Vary.

lunedì 8
chiuso

martedì 9
ore 17.00
La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1967-69)
11ª-12ª puntata
durata: 95’
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 19.00
Germania anno zero (replica)
copia proveniente da Cinecittà Holding

ore 20.45
Socrate (1970)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: da I dialoghi di Platone adattati da R. Rossellini e Maria Grazia Bornigia; sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani; dialoghi: Jean-Dominique de la Rochefoucauld; interpreti: Jean Sylvère, Anne Caprile, Ricardo Palacios, Bepy Mannajuolo; origine: Italia/Francia/Spagna; durata: 115’
Gli ultimi giorni di Socrate nella lettura di un suo “allievo”, animato da una medesima ansia di verità: «Era un eccentrico e la sua eccentricità era la ricerca del nuovo. La sua eccentricità consisteva nella ricerca della verità e della sapienza [...] nel rifiutare il titolo di maestro, nel non pretendere di imporre insegnamenti autoritari. Credeva invece alla dialettica del dialogo e alla forza della sapienza, cioè della cultura. Nel suo mondo, Socrate era un rivoluzionario» (Rossellini). Presentato al Festival di Venezia 1970 e trasmesso dalla Rai in due puntate l’anno dopo.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

mercoledì 10
ore 17.00
L’invidia (ep. de I sette peccati capitali, 1952, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto La chatte di Colette; sceneggiatura: R. Rossellini, Diego Fabbri, Liana Ferri, Turi Vasile; interpreti: Orfeo Tamburi, Andrée Debar, Nicola Ciarletta, Nino Franchina; origine: Italia/Francia; durata: 20’
La moglie di un pittore si sente trascurata dal marito che dedica tutte le sue attenzioni a una gattina. Il film fu girato nell’appartamento dell’architetto Antonio Valente, un attico sopra piazza di Spagna, e il pittore Orfeo Tamburi interpreta se stesso, conservando sullo schermo il suo nome di battesimo: il realismo rosselliniano è racchiuso anche in questi dettagli.

a seguire
Napoli 1943 (ep. di Amori di mezzo secolo, 1954, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Carlo Infascelli; sceneggiatura: Oreste Biancoli, R. Rossellini, Vinicio Marinucci, Giuseppe Mangione, Rodolfo Sonego; interpreti: Antonella Lualdi, Franco Pastorino, Ugo D’Alessio; origine: Italia; durata: 20’
Primo film a colori di Rossellini, fotografato da Tonino Delli Colli. Una romantica storia d’amore in un rifugio antiaereo vicino al teatro San Carlo di Napoli, mentre la città viene bombardata. Una fiaba che per pochi istanti spezza la violenza della guerra.

a seguire
Illibatezza (ep. di Rogopag, 1962, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini; interpreti: Rosanna Schiaffino, Bruce Balaban, Gianrico Tedeschi, Carlo Zappavigna; origine: Italia/Francia; durata: 30’
Anna Maria è una ragazza acqua e sapone che fa la hostess ed è fidanzata con un avvocato. A Bangkok viene corteggiata in modo ossessivo da un americano. Per liberarsene Anna Maria dovrà cambiare volto. In realtà Illibatezza fu girato a Roma: Rossellini ironizza su verità e falsità, sul cinema, sulla televisione, sull’amore, su se stesso, ma non viene capito e l’episodio passa inosservato.

a seguire
Santa Brigida (1952, replica)
Regia: Roberto Rossellini; interprete: Ingrid Bergman; durata: 9’
Alcune scene (mute) del cortometraggio incompiuto, commissionato dalla Croce Rossa svedese e girato nel convento delle suore di Santa Brigida a Roma. Le suore, assistite da Ingrid Bergman, preparano i pacchi per i bambini colpiti dalla alluvioni nel Polesine.

a seguire
Ingrid Bergman (ep. di Siamo donne, 1953, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: da un’idea di Cesare Zavattini; sceneggiatura: C. Zavattini, Luigi Chiarini; interpreti: Ingrid Bergman, Albamaria Setaccioli, Robertino, Isabella e Isotta Rossellini; origine: Italia; durata: 20’
Ritratto di quattro celebri attrici (Alida Valli, Isa Miranda, Anna Magnani e Ingrid Bergman), ideato da Cesare Zavattini. L’episodio diretto da Rossellini è una scena di vita familiare, girato nella villa di Santa Marinella: la Bergman alle prese con una gallina che rovina le sue belle rose. Per Di Giammatteo l’opera migliore di Rossellini dai tempi di Germania anno zero.
Edizione restaurata nel 2000 presso il laboratorio Haghefilm di Amsterdam dalla Cineteca Nazionale, in collaborazione con Vincenzo Marzi/Ripley’s Film.

a seguire
Ingrid in Italia (replica)

ore 19.15
Idea di un’isola - La Sicilia (1967)
Regia: Renzo Rossellini jr.; durata: 51’
Mediometraggio sulla Sicilia, in cui Rossellini compare con la formula “Roberto Rossellini presenta”. Collage di materiali documentaristici e di brevi sequenze recitate, sul filo del tempo, con il passato che si riflette sul presente. Da Monreale a Erice, da Palermo a Ragusa, la Sicilia porta ovunque i segni del suo passato e di un presente tutt’ora da scrivere. Voce narrante è di Corrado Gaipa.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

a seguire
La forza e la ragione (1971)
durata: 36’
Intervista a Salvador Allende, girata da Rossellini e trasmessa dalla Rai solo la sera del 15 settembre 1973, qualche giorno dopo l’assassinio del Presidente del Cile.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 21.00
Roberto Rossellini/Blaise Pascal (2006)
Regia: Claudio Bondì; origine: Italia; durata: 32’
«Nel 1971 ero stato incaricato di girare un piccolo backstage del film Blaise Pascal a Palazzo Giustiniani Odescalchi di Bassano Romano (Viterbo). Proprio in quell’anno, mi ero diplomato al CSC, quando Rossellini era presidente. Il documentario doveva servire per un programma della televisione svizzera. L’ho girato in tre giorni. Le interviste sono state curate da Fernaldo Di Giammatteo. Il film era in 16 mm e in b/n. Tra la troupe c’erano altri allievi del CSC: Emilio Bestetti in qualità di cameraman, Giuseppe Cino alla ripresa sonora e Beppe Mangano alla scenografia. Per vari motivi il materiale rimase inedito. Grazie ai finanziamenti della Regione Lazio nell’agosto scorso ho potuto restaurarlo per il centenario di Rossellini, anche perché la copia del film versava in pessime condizioni. Il risultato è una nuova edizione che dura 32’ contro i 29’30” della versione precedente con musiche originali» (Bondì).

ingresso gratuito

a seguire

Blaise Pascal (1971)

Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; dialoghi: Jean-Dominique de la Rochefoucauld; interpreti: Pierre Arditi, Giuseppe Addobbati, Rita Forzano, Teresa Ricci; origine: Italia/Francia; durata: 136’
Il più intimista dei film televisivi di Rossellini: il dualismo fra fede e scienza nel tormento interiore di Pascal, «un itinerario di assoluto rigore e di straordinaria bellezza che trascendono l’informazione didattica e che si amalgamano in un tutto armonico e unitario» (Natta). Trasmesso dalla Rai in due episodi nel 1972, ebbe uno strepitoso successo di pubblico.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

giovedì 11
ore 17.00
La paura (1954)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto Die Angst di Stefan Zweig; sceneggiatura: Sergio Amidei, R. Rossellini, Franz Graf Treuberg; interpreti: Ingrid Bergman, Mathias Wieman, Kurt Kreuger, Renate Mannhardt; origine: Germania/Italia; durata: 82’
Irene, moglie di un industriale, tradisce il marito con un musicista. Una donna la ricatta minacciando di rivelare la storia del tradimento al marito. Irene, variante del personaggio di Europa ’51, conosce l’altra faccia della realtà che la circonda. Girato a Monaco, in doppia versione, tedesca e inglese, e distribuito con finali diversi, il film segna la fine del sodalizio Rossellini-Bergman.

ore 18.30
Rice University (1971)
Regia: Roberto Rossellini, Beppe Cino; durata: 72’
Interviste ai ricercatori della Rice University di Houston sui rapporti fra immagine e scienza.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

a seguire
Rossellini per la televisione. La testa della cometa (2002)
Regia: Alessandro Rossellini; a cura di Renzo Rossellini; origine: Italia; produzione: Raisat Album con la collaborazione di Rai Teche e Nuct; durata: 49’
Documentario che analizza  il periodo televisivo di Rossellini, che per taluni viene considerato quello più fecondo, ovvero libero dall’obbligo di portare il pubblico nelle sale cinematografiche. Come ricorda Beppe Cino, Rossellini non si stancava mai di ripetere che bisognava puntare l’attenzione sulla testa della cometa, cioè sulla parte più luminosa del corpo. La cometa, durante il peregrinare nell’universo, cambiava il corpo, mantenendo però la testa scintillante. Per Rossellini la sua testa della cometa era la produzione televisiva.
ingresso gratuito

ore 20.45
Agostino d’Ippona (1972)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; dialoghi: Jean-Dominique de la Rochefoucauld; consulenza: Carlo Cremona; interpreti: Dary Berkani, Virginio Gazzolo, Cesare Barbetti, Bruno Cattaneo; origine: Italia; durata: 116’
Agostino, divenuto vescovo d’Ippona, combatte contro l’eresie e fa i conti con lo sfacelo dell’impero romano. «Ho la sensazione che anche noi attualmente ci troviamo alla fine di una civiltà. Proprio come Sant’Agostino. Anche Agostino d’Ippona si trovava alla fine di una civiltà, alla morte della civiltà romana, della quale tuttavia seppe conservare i valori più autentici e genuini» (Rossellini). Trasmesso dalla Rai in due episodi nel 1972.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

venerdì 12
ore 17.00
Anima nera (1962, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dall’omonimo lavoro teatrale di Giuseppe Patroni Griffi; sceneggiatura: R. Rossellini, Alfio Valdarnini; interpreti: Vittorio Gassman, Nadja Tiller, Annette Stroyberg, Eleonora Rossi Drago; origine: Italia/Francia; durata: 98’
«Ormai Roberto è diventato uno dei più “veloci” registi del cinema italiano: cancellò tutti i record realizzando Anima nera in soli ventisette giorni di riprese. E, a dire il vero, questo suo film non sembra nemmeno girato in fretta. Pur nella sua grande semplicità [...] narrativa, Anima nera può vantare qualche pregio, a cominciare dalla costruzione dei molti personaggi femminili, ritratti un po’ stereotipi ma dotati di una loro innegabile autenticità [...]. Altro evidente pregio di Anima nera è la bravura con la quale Rossellini seppe gestire un attore così invadente e scomodo come Gassman, sempre tenuto saldamente entro i limiti del personaggio» (Masi).

ore 18.45
A question of people (1974)
Regia: Roberto Rossellini; aiuto regia: Beppe Cino; durata: 120’
Documentario sul problema dell’esplosione demografica secondo Roberto Rossellini. L’immagine come strumento per far riflettere e ragionare: lunghi piani sequenza sui grattacieli, strade alternati a primissimi piani di donne e bambini che muoiono di fame. Il lavoro, commissionato dall’Unesco, fu mostrato in anteprima a Bucarest nel corso della Conferenza sulla Popolazione Mondiale e, successivamente, distribuito in tutto il mondo dall’Onu. La copia presentata, molto deteriorata, è l’unica esistente in Italia. Altro titolo The World Population.

ore 21.00
Cartesius (1973)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; consulenza: Ferdinand Alquié; interpreti: Ugo Cordea, Anne Pouchie, Claude Berthy, Gabriele Banchero; origine: Italia/Francia; durata: 155’
Biografia di René Descartes attraverso la quale Rossellini fa propria la ricerca cartesiana di un metodo per l’acquisizione del sapere e la applica per mezzo della televisione. Nasce la scienza moderna e Rossellini si confronta con il concetto di modernità, mentre attorno già aleggia il fantasma del post-moderno. «Un’opera molto matura e di grande interesse, di altissimo livello qualitativo, per tanti versi esemplare» (Cipriani). Trasmesso dalla Rai in due episodi nel 1974.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

sabato 13
ore 17.00
L’età di Cosimo de’ Medici (1972)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: ispirato alle opere di Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini; sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; interpreti: Marcello Di Falco, Virginio Gazzolo, Tom Felleghi, Mario Erpichini; origine: Italia; durata: 244’
La vita di Cosimo de’ Medici s’intreccia con quella di Leon Battista Alberti in un’epoca di grandi fermenti culturali. Uomini proiettati verso il futuro nei quali Rossellini coglie lo spirito del Rinascimento. Trasmesso dalla Rai in tre episodi nel 1973.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 21.15
Anno uno (1974)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; interpreti: Luigi Vannucchi, Dominique Darel, Valeria Sabel, Rita Forzano; origine: Italia; durata: 123’
Nel ventennale della morte, dieci anni della vita di Alcide De Gasperi, dalla Resistenza alla morte nel paese natale, passando attraverso le tappe salienti dell’Italia del dopoguerra. Il film fu rifiutato dal pubblico e dalla critica. Fra le voci fuori dal coro Claudio G. Fava su “Il Corriere Mercantile”: «Abbastanza robusto e toccante, pur nella sua chiave prevalentemente ma non unicamente agiografica. Un ritratto predicatorio e stilizzato ma per nulla uggioso».

domenica 14
ore 17.00
I film amati da Rossellini
La moglie del fornaio (La femme du boulanger, 1938)
Regia: Marcel Pagnol; soggetto: da un episodio del romanzo Jean le bleu di Jean Giono; sceneggiatura: M. Pagnol; interpreti: Raimu, Ginette Leclerc, Charles Moulin, Fernard Charpin; origine: Francia; durata: 133’
In un paese della Provenza il nuovo fornaio si fa apprezzare per la bontà del suo pane, ma quando la sua giovane moglie fugge di casa, entra in crisi e smette di lavorare, gettando nello sconforto l’intero paese. «Bellissimo film agreste che fa macchia nel cinema francese dell’epoca per il suo solare calore mediterraneo, per l’ammirevole fusione di ironia e compassione, precisione realistica e folclore pittoresco» (Morandini). Straordinario Raimu nella parte del fornaio e grande successo in America, dove a New York fu proiettato per anni nella stessa sala. Secondo il critico francese Claude Beylie uno dei cento film più belli della storia del cinema.

ore 19.15
Concerto per Michelangelo (1977)
durata: 44’
Documentario sugli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina realizzato durante un concerto del coro della Cappella Musicale Pontificia. Fu trasmesso dalla Rai il sabato santo del 9 aprile 1977.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

a seguire
Il Centro Georges Pompidou (1977)
durata: 54’
Documentario sul Centre d’Art et de Culture Georges Pompidou, realizzato da Rossellini prima della morte, con fotografia di Nestor Almendros. Altro titolo: Beaubourg.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 21.00
Il Messia (1975)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini, Silvia d’Amico Bendicò; consulenza teologica: Don Ettore Segneri; interpreti: Pier Maria Rossi, Mita Ungaro, Carlos De Carvalho, Yatsugi Khelil; origine: Italia/Francia; durata: 145’
«Esplicitamente popolare nel rispetto della tradizione iconografica, quasi da presepio, è un film tutto rosselliniano nell’illuminata indolenza, nel ritmo incalzante, nella disadorna semplicità della scrittura, nella trasparenza dello stile che può sembrare sciattezza. Per la prima volta nel cinema cristologico c’è la scena della Pietà: il Cristo morto in grembo alla madre» (Morandini).

lunedì 15
chiuso

martedì 16
ore 16.30
Blaise Pascal (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 19.00
Concerto per Michelangelo (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

a seguire
Il Centro Georges Pompidou (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 20.45
tavola rotonda moderata da Sergio Toffetti con Vito Annichiarico, Paolo Bonacelli, Ruggero Deodato, Carlo Lizzani, Giulio Macchi, Gianni Massironi, Luciano Scaffa, Vito Zagarrio

a seguire
Vanina Vanini (1961)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto omonimo di Chroniques Italiennes nell’adattamento di Franco Solinas e Antonello Trombadori; sceneggiatura: R. Rossellini, Diego Fabbri, Jean Gruault, Monique Lange; interpreti: Sandra Milo, Laurent Terzieff, Paolo Stoppa, Martine Carol; origine: Italia/Francia; durata: 125’
L’amore tra un giovane carbonaro e la principessa Vanini nella Roma papalina. Il film più controverso della filmografia rosselliniana, penalizzato dagli interventi in sede di montaggio del produttore Moris Ergas e dalle pesanti critiche per l’interpretazione della Milo. «Il film più viscontiano di Rossellini», secondo Morandini.
copia proveniente da Sony/Columbia

mercoledì 17
ore 17.00
Rossellini e il Csc
Mercì Mariù (1974)
Regia: Vito Zagarrio; interpreti: Ennio Macconi, Patrizia Naldi, Anna Sampaolo; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 26’
Le scene di lotta di un gruppo di donne, schiavizzate da una datore di lavoro che lascia bigliettini in bagno invitandole a chiamarlo gerarca e a non fare più di tre assenze l’anno, contrapposte alle schermaglie amorose fra Vittorio De Sica e Lia Franca ne Gli uomini, che mascalzoni... di Mario Camerini. Fiammetta canta Merci Mariù, parole del regista, canzone che evoca la più famosa Parlami d’amore Mariù.
Alberto Grifi, regista di spicco del cinema underground, compare come operatore e direttore della fotografia.

a seguire
Immagini per un ritratto di Maria Locatelli e intervista (1974)
Regia: Gianni Massironi; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 20’
Intervista a una commessa di un negozio di calzature, che parla del suo mestiere, della sua qualità di vita, delle sue opinioni politiche (o considerazioni di un’impolitica). La donna a una dimensione di marcusiana memoria e preannuncio all’alienazione del nordest ben rappresentato dal Garrone di Primo amore. Documento incredibile degli anni ’70, con un finale che lascia l’amaro in bocca e che possiede una forza più di un qualsiasi comizio politico: drammatiche fotografie della strage di Brescia e infine il primissimo piano della ragazza disimpegnata su tutto, ma il suo sorriso lentamente sembra svelare qualcosa di tragico.

a seguire
La s...commessa (1974)
Regia: Michele Conforti; collaborazione artistica: Luigi Lodoli; interpreti: Lorenzo Alessandri, Cecilia Calvi, Carmencita Ciafrone, Andrea Di Brigida; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 30’
Sulle note delle canzoni ironiche ed amare di Edoardo Bennato, lo studio ironico e grottesco dell’ambiente di una commessa romana: tre giovani che passeggiano e discutono in modo qualunquista e rassegnato; proletari che reclamano il loro diritto a una casa decente e non essere ghettizzati in periferia; la rivendicazione di salari più alti da parte di donne lavoratrici. Infine la commessa che discute di sesso e matrimonio con un’amica e infine la sua vita sentimentale identica a tante altre, né più, né meno.

a seguire
La nuit universelle (1974)
Regia: Elio Girlanda e Vittorio Michielon; soggetto: V. Michielon; interpreti: Ivana Giordan, Giancarlo Zappacosta, Carlo Allegrini, Lucia Amoroso; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 35’
Dal buio oscuro di una notte senza fine nascono pianeti fluttuanti simili al cinema di Georges Méliès. Sulla terra, intanto, una coppia hippy attraversa esperienze mistiche e orientaleggianti, mentre la città viene presentata come un formicaio senza inizio né fine. Ma La nuit universelle è anche un omaggio al cinema e soprattutto a Jean-Luc Godard e non a caso viene citata nei titoli di testa una sua frase: «Per essere sicuri di vivere, bisogna essere sicuri di amare. E per essere sicuri di amare, bisogna essere sicuri di morire». Musiche di Giorgio Gaslini.

ore 19.00
Agostino d’Ippona (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 21.00
Cartesius (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

giovedì 18
Rossellini e il Csc
ore 17.00
Tre momenti nel sud (1971)
Regia: Claudio Bondì; aiuto regia e fonico: Beppe Cino; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 56’
Tre momenti nel Sud non è solo lo short di diploma dell’anno accademico 1970-1971 dell’allora allievo Claudio Bondì, ma anche opera di denuncia nella tradizione rosselliniana. Ciò che ne risulta della Puglia, della Calabria e della Basilicata è un panorama sconcertante. Solo qualche esempio: nel paese Parghelia (Cosenza) il tentativo di bloccare la speculazione edilizia si risolse con un attentato dinamitardo. Fra Montedison, Italsider e agricoltura, chi ne fa le spese è comunque la manodopera locale, sempre più emarginata e sfruttata.

a seguire
L’aggettivo donna (1971)
Regia: Uranie Daopoulo; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 55’
Disamina crudele in chiave femminista sul mondo capitalistico e maschile che non lascia alcuna speranza. Ma L’aggettivo donna è soprattutto un’importante testimonianza storica e sociologica sugli anni ’70: dalle interviste ad anziane lavoratrici nei vecchi mercati generali di Via Ostiense al folklore contestatario della Giornata della mamma, manifestazione organizzata da un collettivo di lotta femminista. In sovrimpressione: massime misogine di letterati, filosofi e uomini di potere come «Amare la donna intelligente è un piacere da pederasta» (Baudelaire) da confrontare con quelle femministe come «I figli non sono la carriera della donna». I titoli di coda sono una breve bibliografia di testi femministi.

ore 19.00
tavola rotonda moderata da Alfredo Baldi con Claudio Bondì, Beppe Cino, Michele Conforti, Silvia D’Amico, Franca Faldini, Carlo Fioretti, Elio Girlanda, Fiorella Mariani, Renzo Rossellini, Mario Verdone

ore 21.00
Vanina Vanini (replica)
copia proveniente da Sony/Columbia

venerdì 19
ore 17.00
Roberto Rossellini. Un ricordo (1978)
Regia: Angelo D’Alessandro; testo: Guerrino Gentilini, A. D’Alessandro; produzione: Rai, Font Royal Film Tv, R.M. Productions, I.T.C.; origine: Italia; durata: 78’
Più ancora che un documentario, Roberto Rossellini. Un ricordo è soprattutto un dizionario del pensiero rosselliniano. Solo qualche esempio. Sul mestiere di regista: «Sono arrivato a fare il regista per caso», «La mia regia è stata fare un po’ di pasticci con la macchina da presa». Sulla definizione di autore cinematografico: «Non sono un autore, sono un professionista. Mi fa vomitare la divinizzazione dell’artista, dell’autore». Sul suo mito: «Mah!... si mitizza sempre tutto... sono follie!». Roberto Rossellini. Un ricordo contiene l’ultima intervista filmata curata da Lello Bersani.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 18.30
Socrate (replica)
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

ore 20.30
Buon compleanno, Roberto! (2006)
Regia: Beppe Cino; soggetto e sceneggiatura: B. Cino; origine: Italia; produzione: Baires Produzioni; durata: 52’
Buon Compleanno Roberto!, attraverso le testimonianze, i ricordi, le riflessioni di chi lo ha conosciuto, racconta del Rossellini regista/testimone del suo tempo. Un testimone sempre interessato ed appassionato alla contemporaneità, al suo farsi, al suo evolversi, al suo modificarsi. Ed è in questa attenzione costante ai destini dell’uomo che si spiega la straordinaria quantità della sua produzione. Dagli anni del fascismo al dopoguerra e via via attraverso le macerie spirituali di fine conflitto, l’India, gli anni della contestazione, la scienza, la storia, la filosofia, la tv, Roberto Rossellini ha disegnato il percorso di uno spirito libero che non ha eguali nella storia del cinema.
copia proveniente da Baires Produzioni - ingresso gratuito

ore 21.30
I film amati da Rossellini
Il grande dittatore (The Great Dictator, 1940)
Regia: Charlie Chaplin; soggetto e sceneggiatura: C. Chaplin; interpreti: C. Chaplin, Jack Oakie, Reginald Gardiner, Henry Daniell; origine: Usa; durata: 122’
Un barbiere ebreo, dimesso dall’ospedale, dove è stato ricoverato in seguito alle ferite riportate durante la prima guerra mondiale, torna nel suo paese dominato dal dittatore Adenoid Hynkel. Grazie alla sua somiglianza con il dittatore, il barbiere riuscirà a pronunciare un appello alla pace universale. Chaplin seppellisce con una risata le dittature di Hitler e Mussolini, ma in seguito dichiarò che, se avesse saputo degli orrori prodotti dalla Germania nazista, non avrebbe girato una farsa. Primo film parlato di Chaplin, che si produce in alcune indimenticabili gags.

sabato 20
ore 17.00
Roberto Rossellini. Appunti biografici (1964)
Regia: Giulio Macchi; sceneggiatura: Gian Luigi Rondi; origine: Italia; durata: 56’
Ritratto di Rossellini realizzato da Giulio Macchi per la Rai con scene familiari (Rossellini a tavola con i figli), sequenze di film, immagini girate a Maiori con i frati di Francesco giullare di Dio e una lunga intervista al regista sul set de L’età del ferro e a via Montecuccoli, dove fu girato Roma città aperta. Imprescindibile documento storico. Macchi, aiuto regista di Comencini, Emmer e Renoir, dopo aver diretto alcuni film (fra i quali, episodi di Le italiane e l’amore e I misteri di Roma), ha intrapreso una fortunata carriera televisiva, curando numerosi programmi di inchiesta e di divulgazione scientifica.
copia proveniente da Rai Teche - ingresso gratuito

a seguire
Intervista a Giulio Macchi (1995)
Regia: Sergio Gmerk Germani; origine: Italia; produzione: Ripley’s Home Video; durata: 45’ circa
Incontro tra Giulio Macchi, uno dei più grandi “documentatori” e non documentarista come lui stesso ama definirsi, e l’eccentrico critico e studioso cinematografico Sergio Gmerk Germani. Giulio Macchi fu il primo a realizzare un documentario su Roberto Rossellini, come fu il primo a inventare una sorta di candid camera per filmare l’incontro emozionante e “semi-improvvisato” tra Rossellini e i fraticelli di Maiori. Non solo regista e sceneggiatore (ha scritto insieme a Sergio Amidei molti film di Emmer), ma anche critico d’arte, profondo conoscitore della scienza, Giulio Macchi appare filosoficamente e rosselliniamente seduto su un albero a raccontare importanti aneddoti della storia del cinema, mentre fuori campo Germani incalza con domande sempre pungenti e curiose. La conversazione è inedita e mai montata.
materiale proveniente dalla Ripley’s Home Video - ingresso gratuito

ore 19.00
L’ultima utopia. La televisione secondo Rossellini (2006)
Regia: Jean-Louis Comolli; origine: Francia/Italia; produzione: Ina, Vivo Film, Istituto Luce, Rai Trade in collaborazione con Rai Teche; durata: 88’
Il documentario di Comolli racconta la lunga avventura televisiva di Rossellini citando numerosi brani dei suoi film, arricchiti dall’inserto di altri materiali audiovisivi e radiofonici d’archivio, dei libri sui quali il regista studiava, delle sceneggiature, delle foto di scena e delle interviste con i suoi più stretti collaboratori.
L’ultima utopia di Rossellini – utilizzare la televisione come strumento di diffusione del sapere – appare attraverso lo sguardo acuto di Comolli in tutta la sua attualità e forza, specie paragonata all’attuale panorama televisivo.
copia proveniente da Vivo Film - ingresso gratuito

ore 21.00
I film amati da Rossellini
Lo sceicco bianco (1952)
Regia: Federico Fellini; soggetto: Michelangelo Antonioni, F. Fellini, Tullio Pinelli; sceneggiatura: F. Fellini, T. Pinelli, Ennio Flaiano; interpreti: Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leopoldo Trieste, Giulietta Masina; origine: Italia; durata: 88’
«Ne Lo sceicco bianco Ivan e Wanda sono le facce complementari di un medesimo tipo di sogno popolare, limitato, squallido e prevedibile in tutti i suoi sviluppi, eppure rappresentativo delle aspirazioni di un italiano ancora chiuso dentro l’orizzonte della cerchia municipale. Wanda va incontro a Fernando Rivoli, il divo dei fumetti a cui manda decine di lettere, quasi a riceverne l’immagine e il corpo come in un rito sacramentale. L’apparizione in altalena di Alberto Sordi è il punto culminante di questo rito, il momento in cui il regista rivela la natura reale dell’essere divinizzato. C’è già, in questo film, la logica del travestimento [...] e soprattutto il ritmo di balletto che unirà – grazie a Rota – tutti i personaggi felliniani» (Brunetta).

domenica 21
ore 17.00
I film amati da Rossellini
I nuovi angeli (1962)
Regia: Ugo Gregoretti; soggetto: dal volume di racconti I ventenni non sono delinquenti di Mino Guerrini; sceneggiatura: U. Gregoretti, Giuseppe Colizzi; interpreti: attori non professionisti; origine: Italia; durata: 99’
Il mondo giovanile visto attraverso otto episodi che vanno dal Sud al Nord dell’Italia del boom economico. Esordio di Ugo Gregoretti, I nuovi angeli è stato il primo film italiano che ha trattato l’evoluzione industriale nel Sud e i problemi del lavoro in un’industria del Nord. Fu vietato ai minori di 16 anni. Roberto Rossellini in un’intervista elogiò I nuovi angeli come uno fra i film-inchiesta più interessanti del cinema italiano.

ore 19.00
La nave bianca (1941, replica)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Francesco De Robertis; sceneggiatura: R. Rossellini, F. De Robertis; origine: Italia; durata: 77’
Tutto si svolge su una nave di battaglia e la vicenda narra la vita che su di essa vi trascorre l’equipaggio. I marinai della nave da battaglia Arno leggono la corrispondenza. Ognuno coltiva il desiderio di reincontrare la propria amata e i propri cari. Ma uno scontro navale rischia di far crollare i sogni e le illusioni dell’equipaggio. Primo film dell’allora trentaquattrenne Rossellini, La nave bianca non ha interpreti professionisti ed è stato realizzato con la collaborazione di ufficiali, equipaggi della Regia Marina ed infermiere del Corpo Volontario. Il film è stato presentato alla Mostra di Venezia del 1941 e ha vinto la Coppa del Partito Nazionale Fascista.

ore 20.30
I film amati da Rossellini
Padre padrone (1977)
Regia: Paolo e Vittorio Taviani; soggetto: liberamente tratto dal romanzo Padre padrone, l’educazione di un pastore di Gavino Ledda; sceneggiatura: P. e V. Taviani; interpreti: Omero Antonutti, Saverio Marconi, Marcella Michelangeli, Fabrizio Forte; origine: Italia; durata: 113’
«Apologo sulla necessità di spezzare il potere autoritario e sul rifiuto del silenzio, ha nella colonna sonora e musicale (Egisto Macchi) il suo versante più inventivo. Pur con durezze didattiche e scorie intellettualistiche, è un film razionale e lucido che assomiglia al paesaggio sardo: ventoso e scabro, enigmatico e violento, soffuso di una luce che gli dà la nobiltà maestosa di un quadro antico» (Morandini). Primo successo di pubblico dei fratelli Taviani, propiziato dalla Palma d’oro assegnata al Festival di Cannes da una giuria presieduta da Roberto Rossellini, strenuo sostenitore del film. Rossellini morì pochi giorni dopo la fine del Festival, il 3 giugno 1977.

lunedì 22
chiuso

martedì 23
ore 17.00
Presentazione del dvd di Un pilota ritorna (1942)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Tito Silvio Mursino [Vittorio Mussolini]; sceneggiatura: R. Rossellini, Massimo Mida, Margherita Maglione, Rosario Leone, Gherardo Gherardi, Ugo Betti, Michelangelo Antonioni; interpreti: Massimo Girotti, Gaetano Masier, Piero Lulli, Michela Belmonte; origine: Italia; durata: 84’
Grecia, 1941. Un pilota, salvatosi con il paracadute mentre il suo aereo precipita, viene imprigionato dagli inglesi e condotto in un campo di concentramento. Evade e a bordo di un aereo nemico torna in Italia. Secondo atto della trilogia della guerra fascista, alterna uno stile documentaristico nella prima parte a un tono avventuroso nella seconda, egualmente priva di facili tentazioni retoriche.
Il master digitale è stato realizzato a partire da un controtipo safety stampato da un positivo nitrato messo a disposizione dal Ministero della Difesa.
Un pilota ritorna è uscito a novembre in dvd, l’edizione è curata da Ripley’s Film.

ore 19.00
Presentazione del dvd de L’uomo dalla croce (1943)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Asvero Gravelli; sceneggiatura: A. Gravelli, R. Rossellini, Alberto Consiglio, G. D’Alicandro; interpreti: Alberto Tavazzi, Roswita Schmidt, Attilio Dottesio, Aldo Capacci; origine: Italia; durata: 88’
Terzo lungometraggio di Rossellini che chiude un’ideale trilogia sulle gesta delle tre armi del Regio esercito italiano: dopo i marinai (La nave bianca) ed i piloti bombardieri (Un pilota ritorna) ecco i soldati di terra. L’uomo dalla croce si basa su un soggetto di Asvero Gravelli, ideologo della difesa della razza, il quale ha voluto celebrare la figura del cappellano militare Reginaldo Giuliani, caduto eroicamente sul fronte russo. Gli esterni (la steppa russa) sono stati girati nella campagna attorno a Ladispoli.
Il master digitale è stato realizzato a partire da un duplicato positivo stampato dal negativo nitrato originale. La preservazione e la stampa sono state realizzate presso i laboratori Studio Cine di Roma nel 2002.
L’uomo della croce è uscito a novembre in dvd, l’edizione è curata da Ripley’s Film.

ore 21.00
Presentazione del dvd di Desiderio (1943/1946)
Regia: Marcello Pagliero, Roberto Rossellini; soggetto: Anna Benvenuti; sceneggiatura: R. Rossellini, M. Pagliero, Diego Calcagno, Giuseppe De Santis, Rosario Leone, Guglielmo Santangelo; interpreti: Elli Parvo, Massimo Girotti, Carlo Ninchi, Roswita Schmidt; origine: Italia; durata: 80’
Il film fu iniziato da Roberto Rossellini nel luglio del 1943 con il titolo Scalo merci. Gli attori previsti erano Massimo Girotti e Orietta Fiume. Quest’ultima fu rimpiazzata da Elli Parvo. La lavorazione fu interrotta a causa degli eventi dell’8 settembre. La pellicola venne recuperata qualche anno dopo da Marcello Pagliero che utilizzò il pochissimo materiale girato (circa 15 minuti) e portò a termine il film. Il film aveva un taglio realistico simile in certi momenti a Ossessione. Desiderio uscì con il divieto ai minori di 16 anni. Dopo un solo giorno di programmazione, il film fu sequestrato e subì sostanziosi tagli.
Il master digitale è stato realizzato a partire da un duplicato positivo stampato dal negativo nitrato originale. Dato il pessimo stato di conservazione della pellicola non è stato possibile recuperare circa 60 fotogrammi rimasti in nero per mantenere l’integrità della colonna audio.
Desiderio è uscito a novembre in dvd, l’edizione è curata da Ripley’s Film.

mercoledì 24
(In)visibile italiano: Dopo Rossellini, prima di Blob...
Homo Sapiens di Fiorella Mariani
La rassegna “(In)visibile italiano” prosegue nella sua opera di riscoperta dei film nascosti nei meandri della Cineteca Nazionale (e della memoria) per sottrarli all’oblio, spesso imposto solo da circostanze avverse o dal caso, con la proposta di un’opera unica nel panorama del cinema italiano. Homo sapiens, realizzato agli inizi degli anni ’70 da Fiorella Mariani nello scetticismo generale: un’opera di (s)montaggio sul comportamento umano (e le sue contraddizioni) con materiali di repertorio assemblati «senza distinzione di epoche, luoghi e strutture sociali od ideologiche», dietro la quali si erge la mano dell’artista che fa e disfa giocando sul senso e il non-sense delle immagini, scandite dalla musica elettroacustica di Beatriz Ferreyra. Prima di Blob, un film studiato da molti registi televisivi per il sapiente uso del repertorio; rosselliniano nello spirito, ma anche nella preoccupazione per le sorti del genere umano che lo anima e lo rende materia viva (e di estrema attualità), al quale l’autrice ha deciso di abbinare due film affini nello stile, che ne costituiscono l’ideale prosecuzione, Il pianeta azzurro di Franco Piavoli e Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio.
Un film unico anche nella carriera professionale di Fiorella Mariani, scenografa dal 1957 per spettacoli di lirica, prosa e balletto nei maggiori teatri del mondo, per le regie (fra gli altri) di Zeffirelli, Menotti, Enriquez, Sequi, Rouleau, Mondy, Charon, Gerome, responsabile degli allestimenti scenici per il Festival dei due Mondi di Spoleto dal 1958 al 1968, documentarista e autrice di monografie su Toscanini, Respighi, Petrassi, la Callas e Rossellini.

«Ho dedicato questo film a mio zio Roberto Rossellini, non solo per ragioni affettive, ma anche perché ho cercato di essere fedele al suo insegnamento: nelle sue opere, infatti, per rispetto e amore della libertà umana ha sempre voluto “mostrare” e non “dimostrare”» (Fiorella Mariani).

ore 17.00
Il pianeta azzurro (1982)
Regia: Franco Piavoli; collaborazione alla regia: Neria Poli; soggetto e sceneggiatura: F. Piavoli, N. Poli; origine: Italia; durata: 83’
«Alberi, fiori, paesaggio e uomini nello scorrere del tempo, in un giorno e mezzo che corrisponde al trascorrere delle stagioni e all’evolvere del mondo nei millenni. Un film assolutamente unico, magico, primordiale, che chiede allo spettatore una disponibilità non superficiale nell’accostarsi alla visione ma che è in grado di sollecitare quella capacità di ascolto del mondo e quella sintonia fra l’uomo e l’universo che sembrano irrimediabilmente perdute» (Mereghetti). La colonna sonora del film è composta da voci, suoni e rumori, da una composizione di Bruno Maderna e da un brano del ’400 del fiammingo Josquin des Près.

ore 19.00
Koyaanisqatsi (1982)
Regia: Godfrey Reggio; origine: Usa; durata: 87’
«Immagini naturali e urbani si alternano, a velocità accelerata o rallentata, in un montaggio ritmato dalla musica e dai suoni, offrendo un suggestivo quadro di ciò che rischiamo di perdere e degli scempi che abbiamo già creato. Irraccontabile, un film senza parole nel quale ogni immagine acquista valore in sé e dove un ruolo fondamentale è svolto dalla colonna sonora, curata dal musicista minimalista Philip Glass» (Mereghetti). Il titolo è preso dalla lingua degli indiani Hopi e significa “vita senza equilibrio”. Seguito da Powaqqatsi (1988) e da Naqoyqatsi (2002).

ore 21.00
incontro con Fiorella Mariani

a seguire
Homo sapiens (1971-74)
Regia: Fiorella Mariani; ricerche d’archivio: Franca Caprino; registrazione e musica elettroacustica: Beatriz Ferreyra; montaggio: Luciano Gigante; origine: Italia; durata: 54’
Homo sapiens è un film di montaggio che anticipa lo stile di Blob procedendo, nell’assemblaggio di materiale di repertorio, per associazioni (e distorsioni) sul tema dell’uomo e della sua (perduta) umanità, scandite dalla musica della celebre compositrice argentina (ma residente da anni in Francia) Beatriz Ferreyra. In apertura una frase di Rousseau ne sintetizza lo spirito: «Gli uomini che formano il gregge chiamato società faranno tutti le stesse cose, nelle stesse circostanze, a meno di esserne distolti da motivi più potenti». Un’opera unica nel panorama del cinema italiano, frutto delle intuizioni e della dedizione dell’autrice, che lo ha autoprodotto. Finalista nel 1978 del Premio Rizzoli a Ischia con Ecce bombo di Nanni Moretti e Non contate su di noi di Sergio Nuti (recentemente proposto in (In)visibile italiano).

25-27 gennaio
Il mio nome è Tonino Valerii
Nell’anno della riscoperta del western all’italiana (oggetto della retrospettiva del prossimo Festival di Venezia) il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale rende omaggio a un suo ex allievo, Tonino Valerii, che del Far West nostrano è stato uno dei più ispirati cantori. Ma non solo. La rassegna offre infatti l’occasione per una rilettura dell’opera del regista abruzzese, da sempre identificata con il film che gli ha dato la notorietà, Il mio nome è nessuno, con Henry Fonda e Terence Hill, punto di congiunzione fra il western classico e lo spaghetti-western, ma anche riflessione nostalgica sui miti della frontiera che il cinema italiano aveva contribuito a scalfire. Ma a cominciare dallo straordinario saggio di regia al Csc, Il diario di Anna Frank, la carriera di Tonino Valerii non si presta a letture unilaterali, ma richiede un approccio trasversale che, partendo dal western, abbracci gli altri generi cari al cinema italiano anni ’70 e ’80. Con un gusto per la Storia e interessi culturali che il ristretto universo dei cowboy non sono riusciti mai a contenere e di cui è traccia nei suoi stessi western, per i quali i veri modelli sono da ricercare nei classici del cinema americano piuttosto che nei coevi spaghetti-western.

giovedì 25
ore 17.00
Una vacanza all’inferno (1997)
Regia: Tonino Valerii; soggetto e sceneggiatura: T. Valerii liberamente tratto da Bangkwang di Fabrizio Paladini; interpreti: Marco Leonardi, F. Murray Abraham, Mirca Viola, Giancarlo Giannini; origine: Italia; durata: 107’

Un giovane in cerca di lavoro si vede offrire da un amico l’occasione di un viaggio di lavoro in Thailandia. Rimarrà coinvolto, suo malgrado, in una storia di droga, per la quale verrà processato e condannato. Film di denuncia da un fatto realmente accaduto, che si avvale di un buon cast (molto convincente Murray Abraham) e la cui filosofia è espressa nella frase di Schopenhauer che chiude il film: «Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l’uno regna e l’altro comanda».

ore 19.00
incontro con Tonino Valerii

ore 20.30
Il diario di Anna Frank (1957)
regia: di Tonino Valerii; soggetto: dal libro omonimo di Anna Frank; sceneggiatura: Lili Veenman, T. Valerii, Luciano Arancio, Tersicore Kolosof; interpreti: Livia Contardi, Carlo D’Angelo, Gian Carlo Tajo, Tersicore Kolosof; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 26’
Prima del film di George Stevens con Millie Perkins e Shelley Winters (del 1959), Valerii estrapola dal diario la tenera storia d’amore fra Anna e Peter e ripone su di essa le speranze della ragazza, tenendo in secondo piano l’angoscia e la paura di retate. Speranze adolescenziali di sentimenti e felicità, stroncate nel finale dalle urla dei nazisti, che sopravvivono nelle parole di Anna: «Continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo», pronunciate sulle immagini dei campi di concentramento. Valerii sceglie una chiave minimalista e priva di suspense, affidando alle parole fuori campo il compito di annunciare l’irrompere improvviso della tragedia. Uno dei più ispirati (e documentati) saggi di regia realizzati al Csc.

a seguire
I giorni dell’ira (1967)
Regia: Tonino Valerii; soggetto: dal romanzo Der Tod Ritt Dienstags di Ron Barker; sceneggiatura: Ernesto Gastaldi, Renzo Genta, T. Valerii; interpreti: Giuliano Gemma, Lee Van Cleef, Walter Rilla, Yvonne Sanson; origine: Italia/Germania; durata: 115’
«Spaghetti-western con insolite ambizioni etiche e un finale pacifista in anticipo sui tempi, sceneggiato dal regista con Ernesto Gastaldi e Renzo Genta. È evidente la lezione di Sergio Leone (di cui Valerii è stato assistente) nel tono crudo e sarcastico e nell’uso di tempi dilatati. Van Cleef e Gemma, ai tempi riempirono le sale» (Mereghetti)

venerdì 26
ore 17.00
Una ragione per vivere e una per morire (1972)
Regia: Tonimo Valerii; soggetto: Ernesto Gastaldi, T. Valerii; sceneggiatura: E. Gastaldi, T. Valerii, Rafael Azcona; interpreti: James Coburn, Bud Spencer, Telly Savalas, René Kolldehoff; origine: Italia/Francia/Germania/Spagna; durata: 118’
Un colonnello, espulso dall’esercito nordista per tradimento, vuole riabilitarsi conquistando un forte che aveva lasciato nelle mani dei sudisti senza opporre resistenza. Per riuscire nell’impresa riesce a farsi consegnare dieci rinnegati destinati alla fucilazione. Con questo film Tonino Valerii si avvicina al “western etico” di Sam Peckinpah (Il mucchio selvaggio) e al film bellico alla Robert Aldrich (Quella sporca dozzina).

ore 19.00
Vai gorilla (1975)
Regia: Tonino Valerii; soggetto e sceneggiatura: Dino Maiuri, Massimo De Rita; interpreti: Fabio Testi, Renzo Palmer, Claudia Marsani, Saverio Marconi; origine: Italia; durata: 100’
La guardia del corpo Marco Sartori (Fabio Testi) viene assunto come guardia del corpo per difendere l’imprenditore edile Sampioni (un indimenticabile Renzo Palmer) dalle minacce di un gruppo di rapitori violenti e senza scrupoli. Ottimo esempio di action movie che preannuncia per temi e per atmosfere a Il grande racket (1976) di Enzo G. Castellari e a I padroni della città (1976) di Fernando Di Leo. Per Mereghetti: «Truce e tagliato con l’accetta, ma meno cretino ed efferato di tanti prodotti analoghi».

ore 21.00
Il mio nome è nessuno (1973)
Regia: Tonino Valerii; soggetto: da un’idea di Sergio Leone; elaborazione: Fulvio Morsella, Ernesto Gastaldi; sceneggiatura: E. Gastaldi; interpreti: Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Piero Lulli; origine: Italia/Francia/Germania Occidentale; durata: 117’
«Che cosa hanno voluto dire Sergio Leone e Tonino Valerii con Il mio nome è Nessuno? Che il West com’era concepito una volta è ormai vuoto di significati: anche un eroe “tipico” come Henry Fonda non crede più al mito della frontiera; al suo posto subentra Terence Hill, tipico rappresentante dei tempi nuovi e anche del nuovo modo di interpretare la figura del cow-boy [...]. Tutto quanto si vede, pare dica Valerii, non è che finzione (il luna park in mezzo al deserto, il castello incantato, la sparatoria nel baraccone degli specchi deformanti invece che nel tradizionale saloon) e la sterminata prateria è ormai vuota» (Zanelli).

sabato 27
ore 17.00
La ragazza di nome Giulio (1970)
Regia: Tonino Valerii; soggetto: dal romanzo omonimo di Milena Milani; adattamento: T. Valerii, Francesco Mazzei; sceneggiatura: Marcello Coscia, Bruno Di Geronimo, Mario Di Nardo, F. Mazzei, T. Valerii; interpreti: Silvia Dionisio, Gianni Macchia, Anna Moffo, Esmeralda Ruspoli; origine: Italia; durata: 110’
Una giovane veneziana, di nome Giulio in memoria del padre, è trascurata dalla madre ed è plagiata dalla cameriera. Quest’ultima la inizia all’amore lesbico inculcandole l’odio per gli uomini. Col passare degli anni, la ragazza che è riuscita a sottrarsi a quel legame morboso, si fidanza con Lorenzo, un timido studente universitario. Ma prima di sposarlo vorrebbe avere un rapporto sessuale con un altro uomo. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Milena Milani, che all’epoca destò scandalo.

ore 19.00
Mio caro assassino (1972)
Regia: Tonino Valerii; soggetto e sceneggiatura: Franco Bucceri, Roberto Leoni; interpreti: George Hilton, Salvo Randone, William Berger, Marilù Tolo; origine: Italia/Spagna; durata: 102’
«Ben fotografato, ben interpretato (c’è anche una vera sciccheria, Salvo Randone, il nostro miglior attore, in una parte di fianco...), Mio caro assassino è un enigma secondo la scuola antica. Non ha ambizioni sociologiche, non delinea caratteri di eccezione, ma riesce a creare una suspense molto efficace. Si rivede con piacere l’affascinante Marilù Tolo» (Bianchi).

ore 21.00
Il prezzo del potere (1969)
Regia: Tonino Valerii; soggetto e sceneggiatura: Massimo Patrizi; interpreti: Giuliano Gemma, Van Johnson, Fernando Rey, Ray Saunders; origine: Italia; durata: 108’
Il più ambizioso western all’italiana: l’assassinio di Kennedy a Dallas trasposto subito dopo la fine della guerra di Successione, fra intrighi, tradimenti, doppi giochi e, su tutti, una ragione di Stato da imporre a ogni costo. L’odio che cova nel Sud, dopo la vittoria dei nordisti, si frappone alle riforme volute dal presidente degli Stati Uniti nel nome della democrazia. Come sempre, saranno piccoli uomini a fare la Storia. Perfetta la scelta degli attori, a cominciare da un misurato Giuliano Gemma.

28-31 gennaio
Robert Altman, l’ultimo ribelle
Il 2006 verrà ricordato non solo come uno degli anni con più anniversari ma anche con più morti nel mondo del cinema. A confermare ciò un’altra triste notizia: il 20 novembre è morto uno dei registi più significativi del XX secolo, Robert Altman. La Cineteca Nazionale ha voluto ricordarlo con alcuni film, per far (ri)conoscere lo stile inconfondibile di un cineasta che ha sempre rifiutato qualsiasi schema prestabilito. Anzi, una delle maggiori lezioni del suo cinema è quello di aver sempre sfidato i linguaggi e i codici dei film hollywoodiani, sovvertendo tutti i generi. Sulla sua etica da padre dei cineasti alternativi e indipendenti Altman stesso dichiarò in modo caustico: «Il successo è la categoria che domina la nostra società. Il successo e il danaro. I principi morali sono scomparsi. La corruzione dilaga senza freni. Gli emarginati si moltiplicano e le differenze sociali diventano sempre più profonde. Per descrivere la crisi dei valori in corso io faccio uso di metafore: in I professionisti la metafora erano i produttori hollywoodiani, in Short Cuts le metafore sono le med-flies, il malathion, il terremoto» (Costanzo Costantini, I re del cinema. Interviste esclusive ai più grandi registi del nostro tempo, Gremese Editore, Roma, 1997, p. 8).

 

domenica 28
ore 17.00

Aria (1988)

regia: Nicolas Roeg, Charles Sturridge, Jean-Luc Godard, Julien Temple, Bruce Beresford, Robert Altman, Franc Roddam, Ken Russell, Derek Jarman, Bill Bryden; origine: Gran Bretagna; durata: 99’

Film a episodi, finanziato dalle case discografiche RCA e Virgin, che hanno affidato a dieci registi il compito di trasporre in immagini altrettante arie sinfoniche. La sequenza diretta da Altman, con Julie Hagerty, Geneviève Page e Cris Campion, è la più originale: le arie de Les Boréades di Rameau accompagnano la platea di un teatro che rumoreggia prima dell’inizio di una rappresentazione.

ore 19.00
Follia d’amore (Fool for Love, 1985)
Regia: Robert Altman; soggetto: tratto dal testo teatrale omonimo di Sam Shepard; sceneggiatura: S. Shepard; interpreti: S. Shepard, Kim Basinger, Harry Dean Stanton, Randy Quaid; origine: Usa; durata: 106’
Uno squallido motel. Al limite del deserto Mojave nel Nuovo Messico. Un uomo e una donna s’incontrano. O meglio si reincontrano. Complice lo sguardo assente e angosciato dell’anziano gestore del bar, spesso ubriaco. Tratto dall’omonimo testo teatrale di Sam Sephard, Follia d’amore viene ricordato soprattutto per la bravura degli attori: dalla sobria intensità di Kim Basinger allo sguardo vitreo e morboso di Harry Dean Stanton.

ore 21.00
Gang (Thieves like Us, 1974)
Regia: Robert Altman; soggetto: Edward Anderson; sceneggiatura: R. Altman, Joan Tewkesbury, Calder Willingham; interpreti: Keith Carradine, Shelley Duvall, John Schuck, Bert Remsen; origine: Usa; durata: 123’
«Tratto dal romanzo di Edward Anderson [...], è una splendida ricostruzione dell’America rurale, tra cascinali e vestiti lisi, auto che sembrano carrozze e programmi radiofonici. Altman prosegue in tono più dimesso ed elegiaco, la lucida indagine sui miti americani del denaro e della violenza iniziata con I compari. Primo ruolo di protagonista per la Duvall, una delle attrici preferite del regista» (Mereghetti).

lunedì 29
chiuso

martedì 30
ore 17.00
Jimmy Dean, Jimmy Dean (Come Back to the Five & Dime, Jimmy Dean, Jimmy Dean, 1982)
Regia: Robert Altman; soggetto: tratto dal testo teatrale omonimo di Ed Graczyk; sceneggiatura: E. Graczyk; interpreti: Sandy Dannis, Cher, Karen Black, Sudie Bond; origine: Usa; durata: 110’
«Da un bel testo teatrale (di Ed Graczyk, autore anche della sceneggiatura) Altman costruisce uno struggente e delicato omaggio al mondo delle donne di mezza età, registrandone le insicurezze, gli sfoghi, la rabbia per le occasioni perdute. Di altissimo livello l’interpretazione di tutte le protagoniste, la più coraggiosa delle quali è Karen Black nei panni di un ragazzo che si è operato per diventare donna» (Mereghetti).

ore 19.00
Streamers (1983)
Regia: Robert Altman; soggetto: tratto dal testo teatrale omonimo di David Rabe; sceneggiatura: D. Rabe; interpreti: Matthew Modine, Michael Wright, Mitchell Lichtenstein, David Alan Grier; origine: Usa; durata: 119’
Tratto da un copione teatrale di David Rabe, messo in scena a Broadway da Mike Nichols nel 1965, Streamers è un film tutto al maschile (com’era tutto al femminile Jimmy Dean, Jimmy Dean) e racconta ciò che succede durante due giorni in un campo di addestramento militare Usa durante la guerra del Vietnam: tensioni sociali e sessuali che sfoceranno inevitabilmente in tragedia. Gli streamers sono i paracadutisti cui non si apre il paracadute. Premio collettivo per la migliore recitazione al Festival di Venezia.

ore 21.00
I protagonisti (The Player, 1992)
Regia: Robert Altman; soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Michael Tolkin; sceneggiatura: M. Tolkin; interpreti: Tim Robbins, Greta Scacchi, Whoopi Goldberg, Fred Ward; origine: Usa; durata: 118’
«Titolo italiano deviante per uno dei più intelligenti, perfidi e divertenti film hollywoodiani degli anni ’90. È un falso giallo e una vera commedia. [...], è una satira iconoclasta di Hollywood, e la sua celebrazione: il vecchio Robert Altman vi condensa il suo impietoso ma sorridente giudizio sulla “fabbrica dei sogni”, diretta da persone che, incapaci di sognare, hanno soltanto incubi di carriera. È anche un film sui rapaci e rampanti anni ’80 che, anche fuori d’Italia, sono stati sotto il segno dell’avidità di denaro e di successo, della stupidità arrogante o dell’incompetenza al potere, dell’edonismo più becero. [...] Nemmeno un Oscar, ovviamente. 12 premi tra New York, Londra, Cannes» (Morandini).

mercoledì 31
ore 17.00
I protagonisti (replica)

Scrivere per il cinema: Alessandro Bencivenni

«Questo libro non ha la presunzione di insegnare a scrivere film, ma l’ambizione di aiutare a leggerli. Esistono manuali molto validi dedicati alla sceneggiatura e me ne dichiaro fin d’ora debitore; tuttavia non condivido l’ottimismo pragmatico di chi confida fermamente in un metodo. All’applicazione di schemi e regole si può validamente sopperire con l’adesione istintiva ad archetipi narrativi condivisi. Ritengo tuttavia utile e istruttivo imparare a riconoscere strutture e temi ricorrenti nella libera forza creativa di ciò che ci attira, sorprende, commuove». Sono le prime righe di un libro, C’era una svolta... temi, miti e strutture del racconto cinematografico (Le Mani, Recco, 2006), che ha il pregio maggiore di creare un dialogo mai snobistico con il lettore, facendo vedere il cinema dal punto di vista dello sceneggiatore. L’autore in questione è Alessandro Bencivenni, sceneggiatore (sua ultima fatica è Le rose del deserto di Mario Monicelli). Dopo aver esordito nei fumetti con Topolino, è passato a scrivere per il cinema e la tv. È inoltre autore di monografie, fra le quali Visconti (Il Castoro), Greenaway, il cinema delle idee e Hayao Miyazaki il dio dell’anime (Le Mani).

ore 19.15
presentazione del volume C’era una svolta... temi, miti e strutture del racconto cinetelevisivo. Intervengono l’autore Alessandro Bencivenni, Giancarlo De Cataldo e Stefano Disegni

a seguire
Ritorno a casa Gori (1996)
Regia: Alessandro Benvenuti; soggetto: Ugo Chiti, A. Benvenuti; sceneggiatura: U. Chiti, A. Benvenuti, Francesca Marciano; interpreti: A. Benvenuti, Sabrina Ferilli, Athina Cenci, Alessandro Haber; origine: Italia; durata: 104’
«Tornando sui personaggi che aveva già descritto nel precedente Benvenuti in casa Gori, il regista toscano non ha fatto una replica ma un approfondimento, dimostrando di essere nel frattempo enormemente maturato da un punto di vista espressivo. Ritorno a casa Gori si può considerare il suo film più riuscito ed è una delle più belle commedie italiane degli ultimi anni: divertente e commovente, scritta e interpretata in maniera magistrale» (Bencivenni).

Cinema Trevi - Cineteca Nazionale   Vicolo del Puttarello, 25   Info: 06.6781206 - www.snc.it

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